Heard, Seen, Respected

Un esercizio semplice per il benessere emotivo

Hai mai avuto la sensazione che le tue parole cadessero nel vuoto? Che le tue emozioni venissero minimizzate o che la tua esperienza fosse ignorata? Questo articolo presenta un esercizio chiamato "Heard, Seen, Respected" (HSR) - "Ascoltato, Visto, Rispettato" - che può migliorare il modo in cui comunichiamo e ci connettiamo con gli altri.

Cos'è HSR e perché è utile

HSR è un esercizio pratico, parte del framework "Liberating Structures" sviluppato per migliorare la produttività e il benessere nei gruppi di lavoro. Questo approccio ci invita a utilizzare schemi di discussione semplici e flessibili (chiamati “strutture”) che liberano le capacità creative e collaborative delle persone.

In particolare, HSR rinforza l’ascolto come atteggiamento, prima che come tecnica.

Nel percorso di sviluppo delle nostre capacità comunicative, spesso partiamo dall'apprendere l'ascolto attivo - un insieme di tecniche preziose come la parafrasi, il contatto visivo e le domande di chiarimento. Questi strumenti, introdotti da Carl Rogers negli anni '50, sono fondamentali per dimostrare attenzione e comprensione.

La “Liberating Structure” HSR è uno strumento utile a creare le condizioni per l’ascolto attivo, attraverso quello che potremmo chiamare ascolto etico: un atteggiamento interiore che guida ad avvicinarsi all’altro senza applicare alcuna tecnica, che magari sarà utile in una fase successiva di dialogo e di aiuto verso quella persona.

Come funziona Heard, Seen, Respected

L'esercizio è semplice ma potente:

  1. Scegli un partner - Siediti di fronte a un'altra persona, in uno spazio riservato e tranquillo, senza tavoli o altri ostacoli tra di voi. Questa “liberating structure” è nata per migliorare la comunicazione e la collaborazione in gruppi di colleghi, ma già le istruzioni originali suggeriscono di ampliarne l’uso in relazioni meno formali e più intense. Se invece di “Rispettato” dicessimo “Amato”?

  2. Racconta un'esperienza - Una persona inizia raccontando una situazione reale in cui non si è sentita ascoltata, vista o rispettata (circa 7 minuti)

  3. Ascolta con tutto te stesso - L'altra persona ascolta senza giudicare, senza cercare di risolvere, senza distrarsi in interpretazioni, semplicemente restando presente. Può offrire solo domande neutre come "Cosa è successo dopo?" o "Puoi dirmi di più?"

  4. Scambiate i ruoli - Ripetete l'esercizio invertendo chi parla e chi ascolta

  5. Riflettete sull'esperienza - Discutete insieme come vi siete sentiti durante l'esercizio.

L’ascolto etico, messo in pratica nella “struttura” HSR, è un modo di stare in relazione con l'altro che mette le basi per l'ascolto attivo:

  • Mentre le tecniche di ascolto attivo ci aiutano a capire meglio, l'atteggiamento etico ci porta “solo” a essere più presenti

  • L'ascolto diventa un atto di rispetto profondo per l'esperienza dell'altro: anche se conosco tecniche di ascolto e coaching o se saprei come dare supporto, metto le mie idee “in pausa” e semplicemente presto attenzione all’altra persona.

  • Non si tratta solo di "cosa faccio" ma di "come sono" durante l'ascolto

  • La priorità diventa creare uno spazio sicuro dove l'altro possa esprimersi liberamente.

È come la differenza tra imparare a suonare le note giuste (tecnica) e suonare con il cuore (atteggiamento) - entrambi sono importanti, ma è il secondo che rende significativa l'esperienza per chi suona e per chi ascolta.

Un esempio di ascolto semplice e reciproco

Quando pratichiamo HSR, ci alleniamo a:

  • Mettere temporaneamente da parte il nostro bisogno di risolvere, consigliare, valutare

    Creare uno spazio dove l'esperienza dell'altro possa esistere senza essere modificata

  • Riconoscere che, spesso, essere veramente presenti è più importante che essere utili

  • Accogliere la vulnerabilità dell'altro come un dono prezioso

  • Passare spesso dal ruolo dell’ascoltatore al ruolo dell’ascoltato, oltre i “ruoli fissi” che spesso giochiamo nelle nostre relazioni: “Tutti si confidano con me, ma chi mi ascolta?” oppure “Vorrei tanto sapere come sta davvero, ma non parla mai con me…”.

Non è terapia, non è supporto psicologico. Solo un po’ di attenzione all’altro.

La “struttura” HSR è un esercizio che potete praticare autonomamente in coppia, con un amico fidato, partner o familiare.

Non sostituisce in alcun modo il supporto professionale di uno psicologo o psicoterapeuta. Ma è utile perché può…

  • Farvi prendere consapevolezza di dinamiche relazionali problematiche

  • Aiutarvi a identificare temi da proporre allo psicologo, per lavorare in terapia

  • Darvi un assaggio di come ci si sente quando si è veramente ascoltati

  • Prevenire i conflitti che nascono dalle incomprensioni mai chiarite.

Lo psicologo, poi, potrà aiutarvi ad analizzare più approfonditamente i pattern comunicativi emersi durante l'esercizio, contestualizzarli nella vostra storia personale e sviluppare strategie specifiche per le vostre esigenze individuali.

Quando rivolgersi a un professionista

Sebbene HSR sia un utile strumento di comunicazione, è consigliabile consultare un professionista della salute mentale quando:

  • L'esercizio fa emergere emozioni difficili da gestire: (“Non voglio più parlarne, sennò mi arrabbio”)

  • Notate schemi relazionali problematici ricorrenti: (“Poi la storia la conosci, va avanti così da anni”)

  • Desiderate approfondire le radici dei vostri schemi comunicativi: (“Facciamo sempre così… chissà poi perché?”)

  • Avete bisogno di strategie personalizzate per il vostro specifico contesto: (“Mi piacerebbe poterle dire che…”).

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