Insieme dalla cenere
Casi musiclinici #2 - Insieme dalla cenere
Bruciare l’ideale, riaccendere la relazione
L. si trovava nel pieno di una crisi, immerso in una relazione che, da felicità totalizzante, si era trasformata in pochi anni in un ciclo di delusioni, incomprensioni e liti.
“Un nodo alla gola", una sensazione di solitudine emotiva, nonostante la presenza fisica della sua compagna, anzi, soprattutto nei momenti vissuti insieme. La paura di non riconoscerla più, di convivere con una versione sbiadita di chi aveva scelto.
Il problema centrale di L. era l'idealizzazione della sua compagna. Potremmo chiamarla V. come Venere. All’inizio, L. la vedeva ed amava come una figura perfetta, priva di difetti, una dea. Tuttavia, con il passare del tempo, ogni piccola crepa nell’immagine idealizzata lo disturbava sempre di più, rovinava l’immagine del suo amore. Le sue “imperfezioni” – la sua freddezza, l’apparente distacco emotivo, il fatto che fosse spesso distratta – lo facevano sentire tradito.
In realtà, forse erano proprio le grandi, pesanti aspettative di L. ad allontanare V. da lui. Troppo difficile per lei confrontarsi ogni giorno, per anni, con l’ideale della donna perfetta: elegante, gentile, affettuosa, sexy, intelligente, romantica…
Forse, V. stava costruendo un suo spazio reale nella coppia, mentre L. vedeva solo il suo sogno andare in fumo.
Accettare l’imperfezione
Il primo passo in terapia è stato affrontare l’idealizzazione. L. faticava a riconoscere che la sua compagna era una persona reale, con pregi e difetti. Lei, come tutti, aveva i suoi momenti di debolezza e non poteva (sempre) essere come lui avrebbe voluto.
L’ipnosi, unita al confronto sistematico delle sue convinzioni e aspettative con ipotesi diverse sulla realtà di coppia, ha permesso a L. di visualizzarla come una persona con luci e ombre, non più come una dea fragile, da proteggere da un mondo cattivo e difettoso. In questo modo, L. ha iniziato a considerare che una realtà imperfetta poteva essere preferibile a un'illusione pericolosa. Quella canzone iniziava con: "Heaven is a lie."
Cambiare la narrazione interiore
I pensieri di L. erano intrappolati in una narrazione a due poli, entrambi negativi.
Se V. mostrava atteggiamenti spontanei, L. temeva che lei “sporcasse” la sua bellezza, lasciando emergere un’emotività troppo “calda”, che in fondo lo spaventava.
Quando, invece, V. non sembrava ricambiare il suo affetto, L. vedeva questo come un segno di conferma: la relazione stava fallendo.
In terapia, abbiamo lavorato per riconoscere e cambiare questa narrazione applicata a episodi concreti della loro storia, per integrare una visione più equilibrata e diversificata. Ha imparato a immaginare e poi a chiedere quali fossero i punti di vista e i sentimenti di V. sulle situazioni che stavano attraversando.
Attraverso questo processo, che ha incluso importanti riflessioni sulla propria infanzia e l’adolescenza, L. ha cominciato a rappresentarsi la relazione come un quadro complesso, fatto di varie tonalità e non solo di contrasti tra bianco e nero. L. e V. iniziavano così a sperimentare che la coppia poteva vivere (solo) alternando intimità e distanza, ideali e quotidianità, qualità e difetti.
Aprirsi all’incertezza e al cambiamento
Non solo le persone vere hanno difetti, ma cambiano. Spesso, se non le aiutiamo, cambiano in peggio. Un altro aspetto cruciale era la difficoltà di L. nel gestire l'incertezza, quando sentiva che il futuro della relazione gli sfuggiva di mano. Ogni lite era una minaccia definitiva alla loro storia.
Abbiamo lavorato per aiutarlo ad accettare che l’amore potesse passare anche attraverso fasi di incertezza e momenti di crisi, che una storia d’amore è fatta anche di difficoltà e cambiamenti.
Attraverso esercizi “quasi ipnotici” di presenza e consapevolezza, L. ha imparato a focalizzarsi di più sul presente, evitando di lasciarsi travolgere dalle paure del futuro ma anche dal desiderio di fuggire in un passato ideale.
Un po’ di verità
L. oggi sa che condividere debolezze e difetti non è un fallimento, ma una parte essenziale della crescita di una relazione. Ha riconosciuto che il fuoco delle sue aspettative irrealistiche aveva bruciato parte dell’autenticità del rapporto.
Eppure, attraverso il processo terapeutico, ha compreso che dalle ceneri di queste illusioni si poteva rinascere davvero.
"Just give me some truth." Era Lazza o John Lennon?